Errata diagnosi fetale: anche al padre spetta il risarcito
Pubblicato da Giorgio Muccio in Sanità · 9 Febbraio 2018
L’errata diagnosi sul feto genera
un diritto al risarcimento del danno non solo in capo alla madre, ma anche in
capo al padre. Questo è il principio che scaturisce da una recentissima
ordinanza della Corte di Cassazione (numero 2675/2018 del 5 febbraio) secondo
la quale anche il padre deve essere ristorato dei danni prodotti dalla nascita
indesiderata del figlio conseguente ad una errata valutazione dell’esito di un
aborto.
Per la Corte occorre prendere in
considerazione complessivamente i diritti ed i doveri di una procreazione
cosciente e responsabile di cui il padre è pienamente titolare. Pertanto gli
effetti negativi di condotte lesive di tali diritti genera una responsabilità
in capo ai sanitari e all’ente.
Il caso
“La vicenda trae origine dall'erronea
esecuzione di un intervento di raschiamento uterino cui era stata sottoposta la
moglie del ricorrente in ragione dell'errata diagnosi di aborto interno e in
conseguenza della quale la gravidanza era proseguita, concludendosi con la
nascita indesiderata di una bambina.
L'uomo aveva dedotto, infatti,
che la gestazione era proseguita nonostante la volontà palesata sia da lui che
da sua moglie e che quest'ultima, a seguito dell'evento, aveva dovuto
rinunciare al lavoro per accudire la piccola. Lo stesso padre si era dovuto
dimettere per ottenere il TFR e provvedere così ai nuovi bisogni della
famiglia, aveva dovuto sostenere le spese per il sostentamento della minore e
si era trovato costretto a trasferire la propria residenza.”
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