Codice Etico - Muccio & Counselors

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Studio Legale - Law Firm - Firma de Abogados – للمحاماة - 律师事务所 – Anwaltskanzlei - Cabinet d'Avocats
Bona fides exigit ut quod convenit fiat
M&C
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Codice Etico

Come Lavoriamo

Codice Etico di Autodisciplina

Articolo 1 – Ambito di applicazione
Il Codice Etico identifica i valori-guida dello Studio Legale Giorgio Muccio (di seguito Studio) e definisce il profilo
etico-sociale che deve orientare l’operato di ogni partecipante al funzionamento dello stesso.
I destinatari delle disposizioni in esso contenute sono i professionisti e gli eventuali collaboratori dello Studio.
Articolo 2 – Valori-guida dello Studio
I valori-guida dello Studio, ai quali deve essere ispirata l’operatività quotidiana di tutti i componenti dell’organizzazione dello Studio, sono i seguenti:
- svolgere gli incarichi professionali con Passione, Serietà e Prontezza;
- curare l'aggiornamento, assumendo incarichi solo nei settori di propria competenza;
- garantire la massima riservatezza su ogni informazione assunta;
- non assumere incarichi senza fruire di ogni informazione necessaria per il migliore assolvimento dell’incarico stesso;
- non assistere clienti di dubbia moralità;
- privilegiare il lavoro di team in sinergia con tutte le professionalità necessarie per il migliore assolvimento dell’incarico;
- parametrare sempre i propri compensi al risultato conseguito;
- favorire la formazione professionale dei Praticanti;
- adottare tutte le misure possibili di risparmio energetico e rispetto ecologico;
- personalizzazione dei servizi offerti alla clientela, tenendo conto del grado di istruzione, del livello culturale, delle possibilità economiche, delle situazioni di disagio sociale, della presenza di handicap, degli aspetti psicologici e sociali del cliente;
- coinvolgimento personale del cliente nella scelta consapevole delle azioni legali da intraprendere;
- rispetto della normativa interna ed esterna, intesa come ricerca continua di modalità operative adeguate all’organizzazione dello Studio ed alle disposizioni di legge, sia primarie che secondarie;
- correttezza di comportamento, intesa come riconducibilità dei comportamenti agli standard qualitativi descritti nel presente Codice Etico;
- spirito di colleganza e di giustizia;
- rigore morale anche nella vita privata.
I valori-guida hanno valenza paritetica, e devono essere percepiti dai terzi come i fattori che contraddistinguono l’operatività dello Studio.
Articolo 3 – Dovere di onestà
Ai destinatari del Codice Etico è fatto divieto di:
- accettare doni o altre utilità da soggetti in qualsiasi modo interessati all’attività dello Studio;
- promettere o versare a terzi somme di denaro, beni in natura, o utilità di qualsiasi entità o valore, per promuovere o favorire interessi dello Studio.
Fanno eccezione a quanto sopra disposto i piccoli regali o cortesie di uso commerciale di modesto valore (omaggi per réclame o per festività, inviti a convegni, riunioni conviviali, ecc.).
Articolo 4 – Dovere di trasparenza
Nello svolgimento dei rapporti con la clientela deve essere dedicata una giusta attenzione all’illustrazione degli aspetti economici, del significato, della struttura tecnica, delle conseguenze e degli eventuali rischi, fornendo in ogni caso al cliente un corredo informativo idoneo all’assunzione delle decisioni.
Le comunicazioni scritte, sia periodiche sia occasionali, devono essere chiare, complete e agevolmente comprensibili.
Le richieste di informazioni e chiarimenti da parte della clientela, sia scritte che orali, devono essere trattate con competenza, chiarezza e tempestività.
Articolo 5 – Dovere di riservatezza
I componenti dell’organizzazione dello Studio sono tenuti alla più assoluta riservatezza su tutti gli atti e documenti dei quali vengano a conoscenza nello svolgimento del proprio lavoro, con riferimento sia alla clientela sia allo Studio.
Oltre agli ambiti stabiliti dalla legge, il segreto di ufficio comprende l’organizzazione interna dello Studio, la normativa interna, i progetti, le idee ed i dibattiti, anche con riferimento a fatti e situazioni non più attuali.
Articolo 6 – Dovere di correttezza
Nello svolgimento dell’attività prevista dall’attività professionale di avvocato, i professionisti ed i collaboratori, devono evitare di indirizzare le scelte della clientela verso soluzioni non adeguate alla cultura, allo standard qualitativo, alle necessità obiettive della Clientela oltre che a rispettare le Leggi.
L’attività deve sempre essere mirata al soddisfacimento del cliente, evitando di impegnarsi in consulenze e servizi senza la ragionevole certezza di poter operare con uno standard qualitativo adeguato alle aspettative ed allo standard della Clientela.
Articolo 7 – Comportamento nella vita sociale
In ogni circostanza della vita sociale, ed anche fuori dall’orario e dai luoghi di lavoro, tutti i componenti dell’organizzazione dello Studio devono tenere un comportamento che porti onore alla propria professione, con profonda consapevolezza della sua utilità sociale.
Nell’ambito degli orari e dei luoghi di lavoro il comportamento deve essere ispirato a correttezza verso i colleghi, rispetto e spirito di collaborazione.
Nei rapporti privati è assolutamente vietato ogni abuso della posizione ricoperta che possa portare indebiti vantaggi per sé o per altri.
Articolo 8 – Formazione professionale
La qualità delle risorse umane costituisce un patrimonio di importanza fondamentale per la vita e lo sviluppo dello Studio, oltre quanto stabilito dalla legge e dai contratti di lavoro, i destinatari del Codice Etico curano il
costante aggiornamento del livello delle proprie conoscenze acquisite, avendo anche cura della formazione culturale ed etico-deontologica dei propri collaboratori.
Articolo 9 – Dovere di indipendenza
Nell'esercizio dell'attività professionale l'avvocato ha il dovere di conservare la propria indipendenza e difendere la propria libertà da pressioni o condizionamenti esterni. L’avvocato dunque deve evitare ogni attacco alla propria indipendenza e controllare di non trascurare l’etica professionale per compiacere il proprio cliente, il giudice o i terzi. Tale dovere deve essere interpretato in termini estensivi; esso implica la necessità di un atteggiamento asettico ed equidistante nei confronti dei poteri, delle istituzioni, dei terzi che in qualche modo tentino di coartare la libertà professionale
Articolo 10 – Uso dei beni dello Studio
L’uso dei beni aziendali è strettamente funzionale allo svolgimento delle attività dello Studio.
Tutti i partecipanti all’organizzazione dello Studio utilizzano i beni e le attrezzature aziendali con cura e diligenza, evitando comportamenti che possano arrecare danno, comprometterne il funzionamento, o risultare diseconomici per lo Studio.
E’ fatto divieto assoluto di usare qualsiasi tipo di beni dello Studio per fini propri personali ed è assolutamente inibito l’asporto di documenti di qualsiasi tipo e/o l’utilizzo per propri fini.
Articolo 11 – Dubbi interpretativi
I destinatari del Codice Etico, in ogni caso di dubbio su qualsiasi questione relativa all’applicazione dello norme in esso contenute, attese le circostanze concrete, devono rivolgersi all’avv. Giorgio Muccio per ottenere chiarimenti sulla condotta da tenere.
Articolo 12 – Violazione delle disposizioni del Codice Etico
La violazione delle disposizioni contenute nel Codice Etico può far venir meno il rapporto fiduciario tra lo Studio e la persona responsabile della violazione.
In casi particolarmente gravi e a seconda delle circostanze, la violazione delle norme contenute nel Codice Etico può comportare le conseguenze di legge e di contratto previste dalle regole vigenti oltre che dal codice deontologico forense.

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