Le mascherine

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Le mascherine

Muccio & Counselors
Pubblicato da Giorgio Muccio in Attualità · 9 Aprile 2020
Indossare delle mascherine può aiutare a proteggere sé stessi e gli altri dal contagio da nuovo Coronavirus? Quali tipi di mascherine possono essere utili, come vanno indossate, rimosse e sanificate qualora le si voglia (o si debba) riutilizzare?
 
Innanzitutto, le mascherine servono oppure no?
 
In un contesto di bassa circolazione del virus, l’uso di mascherine da parte della popolazione sana non è indicata. La mascherina probabilmente non farà differenza quando si cammina all’aperto e si è da soli. In questo caso, dunque, non ha senso portarla. Lo stesso si può dire in tutti i casi in cui la distanza tra le persone è tale da garantire una ragionevole sicurezza. Questo perché il virus non sta “sospeso” nell’aria: la principale via di trasmissione sono le goccioline di saliva infette che entrano direttamente in contatto con le nostre vie respiratorie.
 
In altre situazioni di vita quotidiana, invece, dove ci possono essere molte persone malate (magari inconsapevolmente) e non si riesce a mantenere la giusta distanza, una mascherina, del tipo giusto e se indossata correttamente, può essere utile, come lo è nel contesto sanitario o casalingo se ci si prende cura di un malato. Per esempio, se abiti in una zona con un forte contagio e sei al supermercato a fare la spesa in mezzo a molte altre persone e non riesci a mantenere la distanza di un metro, magari perché ci sono diverse persone davanti allo stesso scaffale, o sali su un autobus con altre persone, allora può avere senso indossarne una. E’ bene ricordare che un buon livello di protezione si ha solo quando si adottano l’insieme delle misure, mantenendo la distanza di almeno un metro tra le persone e mantenendo una buona e costante igiene delle mani. La mascherina non è la bacchetta magica che da sola è in grado di salvarci dal contagio. Tanto più che quelle più diffuse, cioè quelle cosiddette chirurgiche, siano di stoffa o di carta monouso, nascono per proteggere gli altri dai nostri fluidi e non viceversa.
 
I diversi tipi di mascherine
 
Non tutte le mascherine proteggono allo stesso modo. Ci sono diversi tipi di mascherine, che garantiscono vari gradi di protezione. In generale possiamo dire che le mascherine di tipo chirurgico, proteggono gli altri dalle secrezioni di chi le indossa e non viceversa, mentre quelle filtranti (con le dovute differenze), agiscono al contrario, proteggendo chi le indossa da agenti esterni pericolosi, virus e non solo.
 
Mascherine semplici, a uso igienico, adottate in alcuni contesti aziendali/industriali. Si tratta di prodotti generici, non pensati per l’utilizzo sanitario. Per questo motivo non devono rispettare le norme che invece le altre tipologie (le mascherine chirurgiche e i filtranti facciali) devono rispettare. Non necessitano di marcatura CE.
 
Mascherine chirurgiche (per uso medico). Sono quelle mascherine rettangolari fatte di tre strati di tessuto-non-tessuto plissettato che si indossano sul volto grazie a un nasello, elastici o lacci. Devono soddisfare alcuni requisiti tecnici stabiliti per legge e passare alcuni test specifici che verificano se la mascherina blocca le goccioline contaminate da batteri. Devono avere il marchio CE. Attenzione: il decreto Cura Italia ha introdotto alcune deroghe temporanee alla normativa per aumentare la disponibilità di questi prodotti. Attualmente si possono vendere legalmente, anche nelle farmacie, prodotti che vengono autocertificati dai produttori ma che non hanno seguito l’iter ufficiale dei test. Una cosa vale sempre, per entrambi i dispositivi, che siano certificati o autocertificati: per come sono pensate, questo tipo di mascherine non proteggono chi le indossa, ma le altre persone.
 
Maschere filtranti, dette anche filtranti facciali per la protezione individuale (da cui FFP). Si chiamano filtranti perché sono mascherine che sono realizzate in modo da bloccare il passaggio di particelle di dimensioni estremamente piccole, dell’ordine del mezzo micron, impedendo a chi le porta di inalarle. Sono dispositivi che bloccano a tutti gli effetti eventuali aerosol infetti da virus, ma anche fumi pericolosi, fibre e polveri. Queste FFP sono i veri e propri dispositivi di protezione individuale e infatti devono rispettare una normativa rigorosa. Queste mascherine hanno l’obbligo di marcatura CE e di riportare oltre al maschio CE anche il codice di quattro cifre che individua l’ente notificatore. L’efficacia filtrante viene indicata con sigle FF da P1 a P3 a seconda della capacità crescente di protezione. In ambito sanitario vengono usate le FFP2 e 3, che hanno un’efficacia filtrante rispettivamente del 94% e del 99% e sono le più indicate per bloccare i virus. La capacità filtrante della mascherina non è però infinita: dopo qualche ora di utilizzo il tessuto perde di efficacia, anche se la capacità filtrante non si annulla del tutto. Se sono monouso, queste maschere vanno gettate dopo un turno di utilizzo o dopo un determinato numero di ore. Questi dispositivi possono avere anche una valvola di espirazione (che facilita la vita a chi la usa in ambito medico). In questo caso però proteggono chi le indossa ma non viceversa, perché l’esalazione non è filtrata. Per questo motivo le maschere filtranti facciali con valvola sono da destinarsi all’uso sanitario nei reparti dove sono ricoverati casi infetti per la protezione degli operatori. Esistono anche FFP senza valvola
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Cosa dicono OMS e Ministero della salute?
 
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda di indossare una mascherina solo se si sospetta di aver contratto il nuovo Coronavirus e si hanno sintomi come tosse o starnuti, oppure se ci si sta prendendo cura di una persona che potrebbe essere malata di Covid-19. Non dice che le mascherine non servono, ma sottolinea la grave scarsità di mascherine a fronte di una pandemia che le renderebbe necessarie per una fetta consistente della popolazione mondiale. «Se non sei malato o se non accudisci un malato stai sprecando una mascherina. L’OMS raccomanda fortemente alla popolazione di usare le mascherine saggiamente. Consiglia un uso razionale delle mascherine medicali per evitare uno spreco non necessario di risorse preziose e evitare un uso scorretto delle mascherine. Il modo più efficace per proteggersi dal virus è lavare frequentemente le mani, coprire bocca e naso con l’interno del gomito quando si tossisce o si starnutisce e mantenere almeno un metro dalle altre persone».
 
Il Ministero della Salute in Italia riprende questa impostazione, ponendosi un problema di sostenibilità dei consigli diffusi alla popolazione. Inoltre, mette in guardia sui possibili rischi di un uso poco corretto delle mascherine: «L’uso della mascherina aiuta a limitare la diffusione del virus ma deve essere adottata in aggiunta ad altre misure di igiene respiratoria e delle mani. Infatti, è possibile che l'uso delle mascherine possa addirittura aumentare il rischio di infezione a causa di un falso senso di sicurezza e di un maggiore contatto tra mani, bocca e occhi. Non è utile indossare più mascherine sovrapposte. L'uso razionale delle mascherine è importante per evitare inutili sprechi di risorse preziose».


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